Quando arriva l'autunno la casa comincia a diventare fredda, soprattutto la sera.
Torna il piacere di leggere e lavorare a maglia al calduccio sul divano, sotto una coperta.
Comincio a cercare nell'armadio le pantofole di lana e mi chiedo perché non provare a farne un paio?
Mi ha aiutata un libro, quello che sto leggendo in questi giorni.
Si intitola
My grandmother's knitting.
La prima parte è dedicata al racconto di come alcune disegnatrici hanno appreso l'arte della maglia da nonni o genitori (anche nonni e papà!), che hanno acceso in loro la scintilla creativa.
Mi sono tornate in mente le giornate in casa della nonna, con il camino acceso, mentre lottavo con i primi dritti e i primi rovesci e ricordo ancora di aver prodotto una striscia che si arrotolava su se stessa, non ero in grado di avviare un lavoro e in casa, prima dell'avvento di internet, non avevo libri che illustrassero chiaramente le tecniche che nessuno aveva la voglia o la pazienza di insegnarmi.
È stato così un lento processo di autoapprendimento iniziato quando sono diventata adulta e, dopo un mare di sciarpe, ho cominciato a pensare a qualcosa di più complesso.
Ogni capo finito, per quanto imperfetto, mi dà una grandissima gioia e ammiro moltissimo il lavoro di alcune designer, che sanno spiegare come produrre meraviglie senza usare tecniche complicatissime, spronandomi a voler imparare sempre più.
I ferri accorciati sono stati l'ultimo ostacolo, superato grazie alle spiegazioni che ci sono nel libro citato qualche riga sopra, che contiene anche alcuni pattern interessanti e ispirati al lavoro delle nonne, fra cui le pantofole di lana, una splendida coperta fatta di foglie e una mantella che mi piace moltissimo.